Inaugurazione del 34° Anno Accademico dell'Università della Terza Età
Venezia, Istituto Cavanis
Conferenza su Lyda Borelli, diva cinematografica del cinema muto, 30 ottobre 2019, ore 16.30
In occasione dell'inaugurazione del 34° Anno Accademico dell'Università della Terza Età, la conferenza di Giovanni Alliata di Montereale Lyda Borelli, diva cinematografica del cinema muto
Nel corso dell’evento sono proiettati alcuni spezzoni dai film della grande attrice e alcune immagini che la ritraggono nella vita familiare e artistica.
INTERVENGONO
Irene Favaretto, Presidente UNITEVE
Ermanno Ferretti, Direttore dei Corsi
Paolo Sartori, Presidente del Rotary Club di Venezia
Francesca Miani Giacomazzi, Presidente dell'Inner Wheel di Venezia
In occasione dei sessant’anni dalla morte di Lyda Borelli, avvenuta il 2 giugno 1959, e nell’ambito degli eventi legati alla riscoperta della sua figura di artista, l’Istituto per il Teatro e il Melodramma organizza la giornata Lyda Borelli diva cinematografica: l’incontro è dedicato al cinema della grande attrice, primadonna dei palcoscenici nazionali e internazionali che, negli anni Dieci del Novecento, diventa una vera e propria diva del grande schermo.
Nel corso dell’evento, alle ore 18.00, è proiettato il film La memoria dell’altro, diretto da Alberto Degli Abbati nel 1913 e restaurato nel 2017 dalla Cineteca Nazionale – Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, su iniziativa dell’Istituto per il Teatro e il Melodramma e degli eredi dell’attrice.
Nel film, caratterizzato da bellissimi esterni veneziani, Lyda Borelli veste i panni dell’aviatrice Lyda, donna emancipata, appassionata di volo e di motori. La proiezione è accompagnata da musiche dal vivo eseguite da Francesco Baccichet (chitarra), Sabina Bakholdina (violino) e Andrea Vecchiato (flauto).
ore 17.00 | CONFERENZA INTRODUTTIVA
Cristina Jandelli, Una donna moderna
Denis Lotti, La guerra di Lyda
Presentazione del restauro a cura di
Daniela Currò, conservatrice della Cineteca
Nazionale – Fondazione Centro Sperimentale
di Cinematografia, Roma
Daniela Currò, eccezionale relatrice in questa conferenza, in una foto a Cannes dietro Lina Wertmüller (prossimo Oscar alla carriera), Giancarlo Giannini e Leonardo Di Caprio
ore 18.00 | PROIEZIONE DEL FILM
La memoria dell’altro
REGIA DI Alberto Degli Abbati, 1913
MUSICA DAL VIVO
Francesco Baccichet chitarra
Sabina Bakholdina violino
Andrea Vecchiato flauto
Restauro e concessione del film a cura della Cineteca
Nazionale – Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia, Roma.
Il restauro è stato eseguito su iniziativa dell’Istituto per il Teatro
e il Melodramma e degli eredi dell’attrice, in occasione
della mostra Lyda Borelli primadonna del Novecento (2017).
Edizioni Curci srl
revisione critica di Marcello Panni
Proiezione del film muto del 1917 di Nino Oxilia, restaurato dalla Cineteca di Bologna, con musiche originali di Pietro Mascagni eseguite dal vivo.
Direttore d’Orchestra, Valerio Galli
Talvolta, fare di necessità virtù riesce a sortire effetti davvero ragguardevoli. Così la Fondazione Carlo Felice di Genova, costretta, a quanto sembra per ragioni di copyright, alla cancellazione del previsto musical Sunset Boulevard di Andrew Lloyd Webber, fa buon viso a cattiva sorte, confezionando una serata di autentica piacevolezza con l’inconsueto dittico Rapsodia satanica – Gianni Schicchi, musica rispettivamente di Pietro Mascagni e Giacomo Puccini. Dunque, una commistione tra il cinema, quello delle origini, e l’opera o meglio la commedia lirica.
La prima parte della serata propone la proiezione, in versione restaurata, di Rapsodia satanica, film muto del 1917 prodotto dalla casa cinematografica Cinés di Roma con la regia di gusto simbolista e decadente di Nino Oxilia, e Lyda Borelli nel ruolo della protagonista, Alba d’Oltrevita. Contestualizzando la pellicola all’epoca in cui fu girata, considerando che sono passati oltre cent’anni da quando venne ideata, la visione risulta tutto sommato piacevole e non priva di fascino. Questo al netto di alcune ingenuità e dello stile recitativo, distante anni luce dal gusto e dalla sensibilità attuali. A conferire maggior fascino al tutto è la musica di Pietro Mascagni, progenitore della figura del compositore di colonne sonore. Le interessanti note esplicative, contenute nel programma di sala a firma di Massimo Pastorelli, forniscono interessanti informazioni sul metodo di lavoro impiegato da Mascagni per passare dalla composizione per teatro, dove il musicista è padrone assoluto dei tempi e del dosaggio degli effetti, alla creazione della musica per film, in cui è giocoforza piegare le esigenze della musica alla durata dei fotogrammi, alle espressioni degli attori, al cronografo. Mascagni, però, non si perde d’animo di fronte alla sfida e riesce a centrare il bersaglio, dimostrando una notevole abilità, un ottimo mestiere nell’adattarsi alla settima arte, cogliendone spunti e opportunità. Riesce anche nell’intento di rimanere fedele a se stesso, così che la melodia e il colore che emergono dalla partitura sono inequivocabilmente mascagnani.
La colonna sonora, come avvenne in occasione della prima assoluta del film, è eseguita “dal vivo” durante la proiezione, con l’orchestra rigorosamente collocata in buca. Ed è proprio la direzione di Valerio Galli il punto di forza della proposta genovese. Galli crede in questa musica, ne è entusiasta e trasmette il suo entusiasmo al pubblico. Ricerca sempre la timbrica giusta, misura con appropriatezza l’intensità del suono, cui conferisce sempre un ruolo protagonistico paritario rispetto a quanto viene proiettato sullo schermo. In tutto questo è supportato dall’ottima prestazione dell’Orchestra genovese. [...] ( Mauro Tortarolo, Connessi all'Opera, Lirica e dintorni ai tempi del 2.0)
Ultimo atto della "Adriana Lecouvreur" all’Opera di Verona con Lyda Borelli sul fondale della scena.
“Adriana Lecouvreur è un’attrice di teatro all’apice della sua carriera, famosa e venerata dai suoi ammiratori. La sua vicenda privata si svolge tra teatro e palazzi nobiliari, tra recite e declamazioni. Tutto fa pensare che, nella definizione del personaggio di Adriana si deve tenere conto di quelle che erano le dive operanti al momento della composizione dell’opera. La loro magia nasceva in teatro ma per alcune raggiungerà l’apice con l’apparizione della nuova arte, il cinematografo. Nella decima musa, che dovrà fare i conti con le nove che l’hanno preceduta, confluiranno tutte le esperienze teatrali, letterarie e musicali e, naturalmente, le relative attrici. Adriana è un’attrice che discende dalla stirpe di Sarah Bernhardt. Nel teatro classico stavano per affacciarsi nuovi nomi come Eleonora Duse, Gys Leda, Francesca Bertini e Lyda Borelli. Trovo che Adriana assomigli molto più a queste ”umili ancelle” che a quelle effettivamente vissute nel ‘700. Ed è soprattutto al personaggio conturbante di Lyda Borelli, che debutta in teatro nel 1902 proprio come Adriana Lecouvreur, a cui il regista fa riferimento: “Lyda Borelli fu la prima grande sacerdotessa del nascente divismo. La sua morbida bellezza preraffaellita, le sue pose da femme fatale dannunziana, la sua recitazione fatta di gesti eccessivi, di subitanei languori e di sguardi torbidi, divennero il modello di una intera generazione di attrici, ed influenzarono la moda fino a diventare un vero e proprio fatto di costume…”. (Ivan Stefanutti)
Il Ferrara Film Festival è uno dei festival cinematografici in più rapida crescita al mondo, ospitato nella città italiana di Ferrara, patrimonio mondiale dell'UNESCO, che funge da incredibile sfondo per questo evento cinematografico di alto profilo. È una competizione cinematografica globale, che si conclude con la Cerimonia dei Golden Dragon Awards, che include anche eventi collaterali di cinema, spettacoli di intrattenimento e una partnership esclusiva con l'UNICEF. Il Ferrara Film Festival è un ponte culturale ed economico tra gli Stati Uniti e Italia, essendo è il primo festival di Cinema su territorio italiano organizzato direttamente da Los Angeles, dove è ubicata la sua sede. Questa caratteristica, grazie all'esperienza imprenditoriale hollywoodiana degli organizzatori, rende questo evento innovativo e unico nel suo genere.
Il Ferrara Film Festival si avvale di prestigiosi collaboratori come il Comune di Ferrara, ASCOM, UNICEF Italia, l'Ambasciata USA in Italia e molti altri. Altro fondamentale tassello legato alla città di Ferrara è la partnership con Giovanni e Vittorio Alliata di Montereale e l’Archivio Vittorio Cini.
Il Premio alla miglior Attrice Protagonista (intitolato a Lyda Borrelli) nelle categorie "Feature USA" e "Feature World" è stato assegnato a Marie Leuenberger (Contro l'ordine divino)
Lyda Borelli, prima grande diva del cinema muto italiano (e altre attrici di quegli anni) sono raccontate dal video realizzato dalla Fondazione Cineteca di Bologna e proposto in una piccola sala del museo dove sono esposti piccoli bronzetti che impersonano i sentimenti delle donne.